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In biologia, non posso chiedere al biologo dello sviluppo di spiegarmi il meccanismo che ha portato la giraffa ad allungare il suo collo, e non devo rivolgermi al cultore di biologia evoluzionistica per sapere perché non esistono mammiferi con dieci vertebre cervicali. In evo-devo c'è la componente "devo", che risponde a quest'ultima domanda, così come la componente "evo" continua a rispondere alla prima, in darwiniani termini di selezione naturale.
Evo-devo non è un'alternativa alla teoria dell'evoluzione per selezione naturale. È, invece, una lettura del divenire delle forme che si serve di una doppia chiave di lettura, come il buon conoscitore delle lavatrici, che dev'essere un poco elettricista, un poco idraulico, e anche un poco meccanico.
C'era bisogno di evo-devo, per capire che la selezione naturale lavora solo su ciò che è possibile, e che i limiti al possibile sono dettati anche dalle "leggi" biologiche dello sviluppo? Forse sì, ce n'era bisogno, perché l'evoluzione biologica ci è stata raccontata troppo spesso, in passato, lasciando completamente nell'ombra lo sviluppo.
Questo, tuttavia, è solo un difetto di certo neodarwinismo un po' miope, molto diverso dalla visione aperta e illuminata di alcuni padri della Sintesi Moderna, che hanno avuto solo il torto di vivere prima che la genetica dello sviluppo riuscisse a offrire, sul piano sperimentale, quei dati che essi per primi – Julien Huxley in testa – avevano sempre auspicato di poter inserire in una moderna lettura dell'evoluzione biologica.
RITRATTO
Alessandro Minelli, professore di Zoologia all'Università di Padova, è uno dei più grandi esperti di biologia evoluzionistica dello sviluppo (evo-devo). È autore di lavori fondamentali come The Development of Animal Form (Cambridge University Press, 2003) e di Perspectives in Animal Phylogeny and Evolution (Oxford University Press, 2009). Nel 2007 ha pubblicato presso Einaudi il saggio Forme del divenire (da poco tradotto in inglese per Princeton University Press). È socio nazionale dell'Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL. Ha ricevuto la medaglia per le Scienze Fisiche e Naturali assegnata per l'anno 2002 dall'Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL e il premio Ferrari-Soave assegnato nel 2005 dall'Accademia delle Scienze di Torino per la Biologia Animale.